top of page

LA MENTALITA' VINCENTE NELLO SPORT E NELLA VITA: APPROFONDIMENTO A CURA DI ALESSANDRO MARTE!

Aggiornamento: 24 apr 2020


Alessandro Marte Leo Shoes Casarano Volley
Alessandro Marte - Vice Allenatore Leo Shoes Casarano serie B e Allenatore U18 Maschile

Ci sono infinite teorie riguardanti la MENTALITA’ VINCENTE, così tante che potremmo stare a parlarne per mesi o per anni, ma sono sicuro che questo articolo sarebbe solo un ottimo sonnifero per chi legge e soprattutto rischierei di addentrarmi in un campo come quello della psicologia che preferisco lasciar trattare a chi di dovere. La nostra mentalità e tutte le nostre convinzioni sono influenzate già da piccoli dalle prime e uniche figure di riferimento con le quali conviviamo giorno e notte, i nostri genitori. I bambini sono delle spugne e quotidianamente assorbono tutto ciò che vedono e sentono. Ironicamente potremmo dire che tutta la fortuna o la sfiga della nostra vita è legata a mamma e papà.

Studi dimostrano che esistono almeno due tipi di mentalità, quella STATICA (il successo come naturale conseguenza delle abilità ereditate quando siamo nati) e quella DINAMICA (credere nel “duro lavoro” e considerare il successo come conseguenza del proprio impegno). Proverò a scrivere una mia personale opinione sulla MENTALITA’ VINCENTE NELLO SPORT e visto che sono un allenatore, o almeno ci provo, dirò che ruolo può avere la “nostra” figura nella costruzione di tale mentalità. Ho sempre amato sentir parlare degli ULTIMI CHE DIVENTANO I PRIMI, di operai che diventano imprenditori, di cassiere nei supermercati che diventano star internazionali, ecc… La chiave di tali successi sta nella ricerca dell’eccellenza e non nella superficialità, amare ciò che si fa e farlo a regola d’arte, stando attenti ai dettagli, anche a quelli che sembrano insignificanti. Una MENTALITA’ VINCENTE si costruisce su tre punti essenziali: OSSERVAZIONE, RIPETIZIONE, OBIETTIVO O RISULTATO. Questi tre punti possiamo provare ad immaginarli nella Pallavolo o nei vari ambiti di nostra pertinenza.

  • OSSERVIAMO chi riteniamo possa essere più bravo di noi, parliamo con lui, gli chiediamo dei consigli e nello stesso tempo filmiamo o registriamo noi stessi in modo da poterci osservare dall’esterno, lasciamoci consigliare dagli altri e ascoltiamo i loro pareri;

  • RIPETIAMO. Molti grandi scienziati, artisti, o sportivi hanno raggiunto grandi successi, ripetendo tantissime volte gli stessi esperimenti, le stesse opere, gli stessi esercizi al fine di poterli migliorare e perfezionare. La ripetizione annoia chi la esegue e chi la propone, ma nella realtà ci si ritrova a capire che eccellenti si diventa ripetendo e puntando al perfezionamento;

  • OBIETTIVO O RISULTATO. Se lavoriamo o ci alleniamo puntando al massimo del risultato con convinzione e determinazione allora possiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati.

Un esempio che ci aiuta a capire meglio il discorso potrebbe essere quello del “servire un caffè al bar” oppure “servire un caffè sapendo che si potrà diventare il proprietario del bar”, stesso servizio con obiettivi e risultati differenti. VINCERE è un verbo che dentro di se ha infiniti aspetti della vita e spesso è determinato dalla fortuna. Forse si vince quando si è soddisfatti di quello che si è o di quello che si fa, oppure si può essere effettivamente vincitori quando il risultato di una partita o la classifica finale di un campionato lo decreta. Faccio mia una celebre frase di Lao Tzu (filosofo e scrittore cinese) che molti avranno già sentito o letto da qualche parte:


“ UN VINCITORE TROVA SEMPRE UNA SOLUZIONE, UN PERDENTE TROVA SEMPRE UNA SCUSA.”


Lao Tzu diceva che la cosa più importante non è quello che ci succede, ma come affrontiamo quello che è successo. Riportato a noi sportivi e non solo potrebbe voler dire o chiederci: che atteggiamento abbiamo dopo un fallimento, un esonero, una sconfitta o una critica? La vita è quella che è, il modo in cui la viviamo fa veramente la differenza. Dai fallimenti si traggono grandi insegnamenti, analizzando gli errori si è in grado di migliorarsi per il futuro. Il nemico più grande dell’assumersi la responsabilità è la LAMENTELA. Lamentarci ci da leggerezza, ci libera da ogni peso perché è sempre colpa degli altri, ma è veramente questo ciò che serve? Chi ha una “mentalità vincente” si lamenta poco (MAI non esiste) ed è proiettato subito su possibili soluzioni. Se si possiede una mentalità vincente si ha una marcia in più rispetto a tutti.


Alessandro Marte Leo Shoes Casarano Volley
Alessandro Marte - Vice Allenatore Leo Shoes Casarano serie B e Allenatore U18 Maschile

Quest’anno ho avuto il piacere di allenare un gruppo giovanile composto da ragazzi (futuri uomini) tra i 14 e i 18 anni, per un allenatore è un banco di prova molto importante perché bisogna provare ad inculcare una certa mentalità, possibilmente vincente dentro e fuori dalla palestra e non solo sotto l’aspetto del risultato. Le domande che i ragazzi più volte mi hanno rivolto sono state: "E’ possibile costruire o allenare una mentalità vincente nella nostra squadra? Cos’è la mentalità vincente? Esiste davvero?" Allenare o creare una mentalità vincente non è un percorso breve e semplice, ci vuole pazienza, perseveranza e determinazione. L’allenatore deve capire che è il principale responsabile di ciò che fa e delle conseguenze che ottiene successivamente. L’allenatore deve essere il primo ad avere “fame e grande passione” nello svolgere il proprio lavoro. L’allenatore deve essere professionista e comportarsi come tale indipendentemente dalla categoria o dalla fascia d’età con cui è chiamato a svolgere la propria missione. Personalmente e a mio modestissimo parere, non credo che esistano dei segreti o delle formule magiche per allenare la mente degli atleti. Essere assolutamente esigenti in allenamento, pretendere che le cose vengano fatte bene e curare i minimi dettagli è già di per se una buona base per sviluppare una mentalità vincente nella squadra. I giocatori devono imparare a vincere SEMPRE durante l’allenamento, dai giochi che si fanno come riscaldamento fino al lavoro globale (6 contro 6). Ogni allenatore deve allenare per VINCERE!

Presunzione? ... io la definisco MENTALITA’ VINCENTE. L’unica cosa da fare è lavorare, farlo sulla motivazione, sull’attenzione, sulla consapevolezza e sulla volontà. Sono convinto che tutto questo può cambiare la mentalità sia nello sport che nella quotidianità della nostra vita.

Per me la Pallavolo è come la vita, ti mette davanti ad ostacoli sempre diversi e a volte più grandi da superare, a volte hai bisogno dell’aiuto di qualcuno (compagni di squadra, allenatori, dirigenti, tifosi, ecc..), a volte riesci a cambiare il corso di un set o di una partita anche da solo. Noi pallavolisti o persone di sport lo sappiamo che dei campionati o delle coppe vinte ci resteranno solo alcune medaglie arrugginite dal tempo e qualche foto che con gli anni si sbiadiranno, ma soprattutto ci ricorderemo dei tanti sacrifici che abbiamo fatto per arrivare a VINCERE.



ALESSANDRO MARTE





bottom of page