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E’ arrivata, nella tarda mattinata di oggi, come una doccia fredda, gelida (seppur in qualche modo attesa) la nota con la quale la Federazione Italiana Pallavolo ha disposto il rinvio dell’inizio del campionato di serie B al nuovo anno.
“La Federazione Italiana Pallavolo, alla luce delle restrizioni contenute nel DPCM del 3 novembre e nel prendere atto della situazione epidemiologica che sta progressivamente peggiorando, seppur a malincuore, ha stabilito per la pallavolo indoor di sospendere l'attività di interesse nazionale di ogni ordine e grado - ad eccezione dei campionati nazionali di serie A la cui organizzazione rimane di competenza delle Leghe - rinviandola al prossimo mese di gennaio”.
Così si legge nel comunicato reso noto oggi e con il quale si infrangono definitivamente le speranze di potere rivedere in campo i nostri beniamini a stretto giro per una partita ufficiale.
Comprendiamo le ragioni (gravi e fondate) che hanno portato la Federazione ad assumere questa decisione drastica che tuttavia, con un colpo di spugna, cancella programmazione, lavoro e investimenti che tutte le società hanno portato avanti in questi mesi. Ci chiediamo: si poteva (e doveva) prendere prima questa decisione?
Ora non si sa se e quando si potrà dar avvio ad un campionato che diventa, giorno dopo giorno, un miraggio sempre più lontano e dalle grandi incognite circa le modalità di svolgimento (sicuramente il posticipo dell’inizio imporrà l’adozione di modalità di svolgimento “anomale”): la grande situazione di incertezza dettata dalla pandemia in corso ha difatti imposto agli organi federali di optare per un posticipo “sine die”.
La società rosso azzurra ha preso atto di questa doverosa (forse tardiva) decisione e sta valutando come meglio gestire questa lunga e complicata fase transitoria che speriamo possa condurre quanto prima all’inizio del campionato.
